Il Collettivo di Hacktivisti Anonymous, il più famoso e quello con il merito di aver diffuso al mondo la Maschera di Guy Fawkes più di quanto avesse fatto il film V for Vendetta, torna alla carica con un video contro il sistema di riconoscimento di impronte digitali presente sull’IPHONE 5S.
I dubbi degli attivisti del web nascono a partire da chi ha prodotto il sistema che per Apple dovrebbe semplificare la vita degli utenti: Autentech, società acquisita da Apple e specializzata nei sensori biometrici, connessa tramite uno dei dirigenti, certo Robert E. Grady alla NSA. Grady era addirittura considerato un uomo di spicco ai tempi dell’Amministrazione Bush…
La National Security Agency statunitense è stata ultimamente al centro dell’attenzione mondiale per le rivelazioni di Snowden sul caso Datagate. L’ex dipendente dell’Agenzia ha rivelato al mondo come il Governo U.S.A controlli il web intromettendosi direttamente nei database dei big di Internet e della telefonia, in palese violazioni delle leggi sulla privacy e dei diritti dei cittadini. Secondo gli Anonymous il collegamento tra il Touch ID dei nuovi dispositivi Apple e l’NSA, è già di per sé sospetto, senza contare il pericolo che può significare, in generale, lasciare i propri dati biometrici a disposizione dei database di privati ed istituzioni, quando si naviga online. Per gli attivisti quindi, il Touch ID è un facile sistema del Governo Statunitense per accumulare un enorme database di impronte digitali di cittadini “volontariamente” offerte.
Gli Anon mettono da tempo in guardia gli utenti sulle minacce generiche alla loro privacy su internet e sui social network, ed in una recente intervista al Corriere della Sera, un attivista spiega come anche l’Italia spia i cittadini su internet, nonostante la necessità dell’autorizzazione di un giudice. Per motivare queste affermazioni gli Hacker si basano su documenti pubblicati da Wikileaks, ma anche su quanto si può leggere nella Riforma dei Servizi Segreti del 2007, che permette ai Servizi di ottenere dati sensibili da una compagnia sui suoi utenti, semplicemente tramite “convenzioni”, quindi senza nessuna attività giudiziaria in corso, ma addirittura tramite accordi che possono essere benissimo stipulati all’oscuro dell’opionione pubblica.
Insomma: non si può stare tranquilli da nessuna parte nel mondo, ed anzi proprio su Internet siamo molto vulnerabili. Sembra proprio il caso di fare ascolto a quanto ci dicono gli Anonymous e tutelare il più possibile i nostri dati personali. Certo magari non dovremmo rinunciare all’iPhone 5S se proprio ci piace, ma almeno dobbiamo imparare ad usare bene qualsiasi tecnologia hardware e software, leggere le informative sulla privacy ed i contratti che accettiamo implicitamente ogni volta che usiamo qualcosa per la prima volta, e capire quali sono i limiti d’uso entro i quali dobbiamo muoverci per la nostra sicurezza. E se ci sono abusi da parte dell’azienda, denunciare, rendere pubblica la cosa, smettere di usare e magari… contattare gli Anonymous!