Il nome in realtà non sembra un granchè impressionante ma, cosa evidente per chi abbia più familiarità con le grandi menti del 900, è un richiamo diretto a Richard Buckminster Fuller, architetto, filosofo ed inventore, da cui, vista la somiglianza con le cupole geodetiche da lui inventate, prendono il nome diversi composti di carbonio detti fullereni,
Il Buckypaper è proprio composto di carbonio, per l’esattezza da molecole che sono 500.000 volte più sottili di un capello umano. La forma grezza di questo materiale è una piatta e superficie che ricorda molto da vicino la vecchia carta carbone con cui da bambini copiavamo i disegni, ma in realtà le potenzialità sono ben superiori rispetto ad un foglio copiativo. Il materiale infatti è potenzialmente 500 volte più resistente dell’acciaio, ultraleggero, ignifugo e ad alta conduttività. Il che significa tante cose e possibili applicazioni.
Gli usi pratici dei fogli in nanotubi di carbonio permetterà sicuramente di dare uno slancio enorme all’elettronica: la batterie potranno essere piccolissime, sottili come fogli sfruttando la conduttività del materiale, dando ai device tecnologici portatili grande durata senza incidere sulle dimensioni. Anche gli schermi potranno essere fatti dello stesso materiale e sicuramente in un futuro non troppo lontano i nostri smartphone o tablet potranno essere sottili fogli di carta completamente touc, leggeri e ripiegabili.
Anche l’industria dei trasporti può beneficiare del buckypaper: i veicoli potranno avere carrozzerie molto più leggere ed allo stesso tempo più sottili, con grande risparmio di carburante. Usando poi la conduttività del materiale e la leggerezza delle carrozerie si potrà dare un grande slancio ai veicoli elettrici che con batterie di buckypaper più leggere e più durature diventeranno più competitivi sul mercato, segnando una svolta ecologica.
Altri possibili campi sono quello militare e della sicurezza, dato che può essere usato per costruire armature antiproiettili ed anti-incendio leggerissime, di cui dotare quindi le forze militari ma anche la polizia ed i vigili del fuoco. Stesse proprietà che potranno essere usate in edilizia.
Al momento il tutto è in fase di studi e di progettazione: purtroppo produrre il buckypaper è ancora molto costoso quindi è difficile pensare che lo vedremo in circolazione presto se non vengono raffinati i processi produttivi.
Questo video dell’Università Statale della California mostra con immagini animate ed in modo comprensibile per tutti il radioso futuro di questo materiale e di noi che lo useremo!